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Intervista a Rudy Bandiera: esperto di Social Network, comunicazione e scrittore

Oggi ho l'onore di intervistare un personaggio seguitissimo, empatico, appassionante e fuori dagli schemi, uno che la gente segue perchè (come dico io) è fiko seguirlo, perchè ciò che comunica lo fa dal cervello-misto-cuore e di gente così ne trovi poca, soprattutto in Italia.
Premetto che ho letto e riletto questa intervista più volte e se la seguite con attenzione contiene perle degne di un saggio!! Questo mi incoraggia nel mio lavoro e soprattutto mi rende fiero di avere a che fare con personaggi di questo calibro!
Ma chi è?

Sorpresina: è Rudy Bandiera!



Ciao Rudy, innanzitutto devo dire che sono orgoglioso di poterti fare qualche domanda perché sei un personaggio molto seguito ed io personalmente da te traggo molte idee, quindi ho voluto chiederti questa intervista per “scoprirti” un po’ meglio e per dare ai miei lettori un personaggio di qualità (scusami per il linguaggio ma io sono sostanzialmente informale e chi mi legge lo sa).
Iniziamo: Per chi non ti conosce, chi sei e cosa fai e che cosa NON fai?



A me parli di informalità? Cazzo, sono l'unico che inizia una intervista con una parolaccia :D
Mi descrivo con la mia descrizione ufficiale: sono un giornalista e consulente in ambito Web, con una particolare attenzione verso il mondo social media e quello che viene definito “marketing non convenzionale”.
Docente di online marketing presso master universitari e aziende, sono il socio fondatore di NetPropaganda s.r.l. ovvero un’agenzia che si occupa di accompagnare aziende e privati a creare la propria identità nel mondo digitale e a fare business, ovviamente.
Sono ferrarese da sempre, nel tempo libero leggo molto, non mi muovo per niente e mi nutro di grassi saturi.
NON faccio da mangiare bene ma faccio da mangiare molto, NON faccio più SEO da diverso tempo, non faccio display ADV, non faccio salto in lungo.

Tu lavori principalmente con i social, cosa rispondi agli “studiosi” che dai loro test sentenziano che i social moriranno?

Dico che è impossibile che i social muoiano. Forse cambieranno, anzi di certo cambieranno, ma non moriranno. Sarebbe come dire che muore l'informazione, o la condivisione o l'amicizia. Sono cose che cambiano di stato e di forma ma non muoiono. Mai.

In uno dei tuoi ultimi (bellissimi) post ha parlato di “empatia”, mi puoi spiegare in poche parole che importanza ha nel tuo lavoro questo termine magico?

L'empatia è tutto ed è sottovalutata. Anzi, diciamo che una empatia equilibrata è tutto. Ti permette, ovviamente se fai un lavoro "sociale", di capire gli altri, di trarne beneficio e di sapere cosa comunicare come e quando. Social non vuol dire algoritmi ma tanta pancia e cuore.

Non so se hai notato ma nella società digitale abbiamo completamente stravolto dei termini che una volta rappresentavano delle cose diverse, termini come “amici”, “condivisione”, ecc. Cosa ne pensi?
Sfondi una porta aperta! Mi permetto di riportare un passaggio del mio libro "Rischi e opportunità del Web 3.0": nella vita reale il termine “amico” ha un valore straordinario, evocativo e potente: l’amicizia è un vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima. Amicizia profonda, pura, disinteressata.
Il disguido sta nella parola, nella definizione che il social modifica e deturpa: è ovvio che non possiamo avere rapporti di amicizia, vera amicizia, con 5.000 persone ma, visto che queste persone sono definite “amiche” dai nostri social, allora ci scervelliamo per capire se sia possibile andare d’accordo con tutti, o cerchiamo strade per rapportarci con tutti in maniera “sana”, o inventiamo teoremi per mortificare o esaltare il numero importante di contatti che erroneamente chiamati amici.
La sola verità è che la parola “amici” ha un valore che sta completamente al di fuori dei social, e se ci sta dentro deve essere corroborata da qualcosa che accade o è accaduto fuori.
I contatti Facebook NON sono amici. Cambiando il presupposto principale, il ragionamento muta direzione e diventa altro su cui, possiamo ricominciare a ragionare.

Quante ore di lavoro macini in un giorno, e te lo chiedo perchè io che ti seguo ho l’impressione che tu abbia il dono dell’ubiquità da tanti progetti che lanci....

Tante, tantissime. Mi alzo alle 7 e lavoro fino alle 20 in uffizio, quando sono in uffizio. Si uffizio, e non ufficio.. tipo il santo uffizio :D
E in ogni caso lavoro sempre, con il cellulare e in mobilità. Anche se la domanda forse potrebbe essere posta in questo modo: che cos'è il lavoro?
Scusa se mi permetto, ma il lavoro per me è anche postare qualcosa su Facebook che "accarezzi" l'edge rank ed aumenti il mio trust. Una parte di cazzeggio, è lavoro.

Che importanza ha lo studio, la formazione, il testing nei progetti basati sul web e particolarmente nei Social Network?

Un sacco. La cosa più importante è leggere molti blog di settore per tenersi informati sulle tecnologie e le strade da seguire e capire e leggere i giovani, i veri "rivoluzionari inconsapevoli" di oggi. Inconsapevoli perchè stanno facendo la rivoluzione, cambiano il mondo ma manco se ne accorgono.

Chi vuole riuscire in qualcosa cosa deve fare? Non ti chiedo la sentenza finale ma secondo te quali sono gli step obbligatori per uscire dall’anonimato...

Riporto, anche qua permettimelo, un passaggio di un mio post: ecco come si diventa influencer, o almeno ecco quali sono i passaggi per tentare di esserlo: 
– la definizione di un obiettivo
 – l’individuazione di un ecosistema 
– il lavoro, duro, per anni. 
Capite cosa vi piace, o cosa volete fare o cosa volete vendere. Capite il mondo al quale vi state avvicinando e percepitene le forme e le persone che lo popolano. Scrivete, impegnatevi, sempre e comunque dicendo quello che ritenete opportuno ma sempre e comunque pensando che il mondo è popolato di persone che non sono d’accordo con voi. Siate disponibili al dialogo, sempre, e partecipate ai contenuti degli altri senza la supponenza che i vostri siano i migliori. Tenete sempre a mente il mantra: ‘la Credibilità è Tutto’. La ‘Credibilità’ si costruisce negli anni, parola dopo parola. La Credibilità è Tutto.

Adesso sei un grande (e seguito) “starnutitore” (e non solo), ma cosa vuoi fare da grande?

Più che grande sono grosso e grasso ma questo è un altro discorso :D
La tua è una bella domanda: per ora ho scritto un libro che mi proietta nel domani e vorrei fare del domani il mio oggi. Spiegare alle aziende in quale direzione muoversi, scrivere di futuro. Questo vedo nel mio futuro. Scusa il casino con i tempi ;)

Concludendo ci dici quali sono i tuoi ultimi progetti e quali sono i riferimenti per seguirti (o per evitarti ;-) )?

Beh ragazzi, questo è il mio grande orgoglio: http://www.rudybandiera.com/web-30
Tutto il resto, adesso, è quasi in secondo piano. Grazie Andrea!

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