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domenica 16 novembre 2014

Social Network Marketing 3.0 - Un capitolo in omaggio


In attesa del lancio ufficiale dell'ultimo prodotto, Social Network Marketing 3.0, il libro che rivoluzionerà il modo di fare network marketing attraverso tutti gli strumenti che nel 2015 abbiamo a disposizione, scritto a 4 mani da Andrea Tamburelli e Fabio Momesso, due professionisti che hanno oltre 20 anni di competenze di vendita, strategie di acquisizione clienti e marketing, vi regaliamo un capitolo, uno dei più importanti del libro.
Iscrivendovi nel form alla fine del contenuto avrete un buono sconto di 10 euro ed un bonus all'uscita del libro.

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Quando mi avvicinai al mondo del network marketing, le azioni che si compivano e le strategie erano decisamente differenti da quelle adottate oggi: le mie prime azioni da Networker sono state quelle classiche di ogni nuovo iscritto che segue alla lettera i consigli e i passi del proprio sponsor e dei propri leaders di struttura.

Sappiamo tutti quali siano, ma elencarli male non fa:
  • compilazione di una lista nomi;
  • prime telefonate a freddo;
  • messaggi privati su facebook ad amici e vecchi conoscenti;
  • colloqui faccia a faccia;
  • autoconsumo mensile minimo;
  • costruzione di una rete di iscritti;
  • compilazione della lista nomi dei nuovi iscritti e chiamate ai loro contatti;
  • partecipazione ad eventi, meeting, corsi (anche a regioni di distanza);
  • organizzazione di momenti di presentazione;
  • telefonate motivazionali “di routine” alle persone della propria struttura.
Azioni che sono state quotidiane e che, naturalmente, hanno avuto un loro costo in termini di tempo e di denaro, i risultati comunque sono arrivati fin dal primo mese: grazie ad una struttura popolata sin dall’inizio, ho raggiunto subito una buona prima qualifica e l’ho mantenuta tale immettendo continuamente nuovi iscritti che grazie ai loro ordini (soprattutto di autoconsumo: la vendita nella “vecchia scuola” era – e continua ad essere – un tabù) davano il cambio a chi, immancabilmente, fatto il primo ordine non ne ripeteva mai più altri.

Tutto comunque procedeva esattamente come professavano i miei sponsor: con tante telefonate, tanti colloqui, centinaia di drinks offerti e devo dire una bassa percentuale di rifiuti ricevuti in rapporto ai colloqui effettuati, rispetto ai dati medi (e qui la scelta di collaborare con un’azienda di MLM che offre una vasta gamma di prodotti di largo consumo abbinata ad un kit di affiliazione venduto a meno di 15 euro ha fatto la differenza), ho visto la mia struttura arricchirsi rapidamente di persone sempre nuove (e spesso entusiaste).

Ma i costi di gestione di tutto ciò andavano crescendo (benzina, telefono, corsi, caffè e aperitivi vari hanno un loro peso!), mentre gli introiti salivano sempre più lentamente.
Ero già stato avvisato di questo e sapevo che era normale. 
Anche se mi piaceva poco e mi convinceva ancora meno.

Lavorare per ottenere dei soldi che servono esclusivamente per finanziare il lavoro da fare mi sembrava piuttosto stupido e osservare che anche i miei leaders facevano esattamente lo stesso (se non peggio: so per certo che ai loro colloqui i kit di affiliazione vengono REGALATI pur di acquisire persone!!!) mi ha spinto a cercare un’alternativa.

Continuai a seguire (anche se molto meno) la struttura creata in precedenza senza però investire in telefonate motivazionali (e lasciando deliberatamente che i “dormienti” si disperdessero da sé) e iniziai a battere altre strade: dapprima cotruii assieme ad un mio sponsor un sito web di riferimento in cui ci presentammo.

Poi la svolta decisiva: si è deciso di adottare una politica d’azione maggiormente finalizzata alla
vendita di prodotti e alla proposta di soluzioni valide, cercando di creare nel contempo una struttura fatta di persone che chiedono esplicitamente di farne parte (oggi non siamo più noi a dover convincere gli altri a iscriversi al nostro network, ma devono essere gli altri a convincere noi che possono essere utili per la nostra attività).

E soprattutto mai più sponsorizzazioni selvagge a tappeto, coinvolgendo magari disoccupati, studenti e casalinghe che a tutto sono interessati tranne che a impegnarsi in un’attività lavorativa.

Per riassumere, la nuova strategia di Network Marketing ha comportato la creazione di:
  • un sito web;
  • un blog tematico sul Network Marketing;
  • una pagina facebook;
  • un profilo twitter;
  • degli infoprodotti gratuiti creati per rafforzare il mio personal brand, la mia autorevolezza e farmi conoscere attraverso contenuti di valore;
  • un infoprodotto a pagamento;
  • un blog tematico per ogni categoria di prodotto di cui abbiamo deciso di occuparci.
Il tutto gestito secondo le più basilari regole di marketing a risposta diretta.

A questi strumenti, pensati principalmente per acquisire leads in target, abbiamo affiancato tutta una serie di tools per permettere alle downline già esistenti di formarsi e di sfruttare esse stesse le potenzialità di questa strategia; nello specifico:
  • un canale WhatsApp;
  • un’agenda condivisa;
  • una sezione privata del sito contenente materiale formativo, report, piani di sviluppo, strumenti di previsione di efficacia del network in realazione ai punti effettuati/commissioni;
  • immagine coordinata di base.
Veniamo ai costi di questa nuova strategia: la creazione di tutto ciò è stata fatta investendo in totale meno denaro (spese di hosting per uno spazio web e un centinaio di euro in formazione – corsi web che valevano 10 volte tanto la spesa sostenuta e qualche libro) rispetto ai costi necessari per la gestione del networking “vecchia scuola”.

In più c’è da dire che le spese della gestione “vecchia scuola”  in telefonate, drinks, benzina e “corsi motivazionali” si sono rivelati soldi a perdere, mentre i costi di gestione del networking “nuova generazione” sono stati sia strumentali (hosting e mail) che di investimento (sia formativo che monetario: hanno cioé generato un reale ritorno di cassa).
Un’altra differenza (per me fondamentale) tra le due forme di investimento è il fatto che i soldi da spendere operando col metodo classico non possono essere facilmente prevedibili (le variabili e le casualità sono enormi), mentre quelli investiti nel Network di nuova generazione sono pianificabili e quantificabili senza alcun problema.


Più avanti affronteremo nello specifico le nuove strategie necessarie per ottenere risultati concreti mediante le nuove piattaforme e le nuove tecnologie.


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