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Intervista a Giordana Ungaro, scrittrice

Continua la ricerca del lato artistico delle persone, ed oggi mi sono imbattuto in una scrittrice molto brava ed apprezzata, con molte passioni ed un bagaglio culturale, di vita vissuta girando il mondo che non può che fare invidia.
Lei partorisce romanzi thriller-gotici, pubblica su una casa editrice libri cartacei ed ha molti consigli da dare a chi vuole iniziare questo difficile mestiere, dettato dalle proprie capacità comunicative, dalla propria fantasia e capacità di narrare e far sognare i propri lettori.
Questa persona mi piace molto, mi affascina, come mi affascinano tutte le donne capaci di creare.
Non voglio introdurre troppo Giordana perchè ritengo che in questa intervista abbia dato la giusta dimensione di sè dispensando anche dei consigli da "registrare" ed assimilare come un tesoro.
Le mie interviste hanno lo scopo di produrre contenuti di alto livello di cui ogni lettore può assimilare il lato positivo ed utile.
Vi presento Giordana Ungaro, scrittrice di romanzi e racconti
.
Innanzitutto Giordana presentati per chi non ti conosce o non ti segue: chi sei, da 
dove vieni e  quali sono le tue passioni/interessi:



Sono nata a Venezia il 30/7/1979, fin da piccola ho avuto due grandi passioni quella per la lettura e quella per il disegno. Seguendo quest’ultima ho frequentato una scuola artistica lavorando poi per sette anni in un laboratorio di decorazione pittorica. Da sempre scrivere è stato per me una valvola di sfogo ma il mio primo vero romanzo è nato solo qualche anno fa, da quando ho iniziato non sono più riuscita a smettere. Altra mia passione è lo studio di dottrine spirituali, quali esoterismo e alchimia che mi hanno avvicinato e in seguito fatto abbracciare, dapprima la filosofia buddhista e poi quella gnostica. Ora lavoro in un negozio del centro storico della mia città e coltivo il sogno didivenire un'affermata scrittrice.

Passiamo all'aspetto lavorativo: sei un'artista che, nonostante sia alla terza  pubblicazione 
cartacea e con un editore, collaborazione con altri progetti editoriali, fa anche un lavoro “normale”.
Vorrei sapere se di scrittura si vive, e se no, perchè... 


No, purtroppo sono solo agli inizi e un esordiente che pubblica con una piccola casa editrice non ha la stessa visibilità che potrebbe avere facendolo con uno dei grandi marchi editoriali ai quali, tuttavia, non è facile accedere se si è del tutto sconosciuti. Il talento se c’è prima o poi viene ripagato e chi come me scrive per passione più che per denaro ha un unico obbiettivo che non è quello di divenire famoso, bensì di suscitare emozioni nel lettore, le stesse che prova egli stesso mentre dà vita alle sue storie. Magari un giorno chissà …

Oggi sta andando molto il self publishing, il pubblicarsi e promuoversi autonomamente le  proprie opere (ho intervistato Roberto Tartaglia, il guru del self publishing), tu invece hai un editore.
Vorrei sapere che passi hai svolto per ottenere questo risultato, che difficoltà hai incontrato e soprattutto cosa consiglieresti ad uno scrittore “in erba” per divulgare nel miglior modo il suo materiale. 


Questo è un tasto dolente, il self-publishing è certamente un’opportunità per chi è stato scartato dalle case editrici di proporre il suo prodotto ma anche un canale troppo aperto e non filtrato da una selezione qualitativa e un lavoro di editing che attuano invece gli editori professionali.
Il mercato è stato inondato di romanzi discutibili, scritti in altrettanto discutibile modo, l’esordiente non è obbiettivo e pecca di scarsa esperienza, spesso crede di aver scritto un best-sellers e invece ci si ritrova a leggere una banale paccottiglia, per giunta zeppa di errori di ortografia e regole grammaticali date dalla foga di pubblicare a tutti i costi. Il mio consiglio è di tentare e ritentare a mandare il proprio scritto alle case editrici, accontentandosi all’inizio di piccole aziende meno conosciute.
La tenacia e il talento non passano mai inosservate ma se manca anche solo uno dei due il self-publishing non è una soluzione che porterà al successo comunque.
Altro consiglio per chi si autopubblica, spesso all’inizio si dà poca importanza al lavoro di editing  che invece è fondamentale, prima di mettere il lavoro in vendita è necessaria una rielaborazione del testo da una figura competente anche se si è convinti che non ne ha bisogno. Gli autori sono spesso poco obbiettivi riguardo le loro prime opere.

Sei una persona piena di interessi, tra cui il viaggiare.
Cosa intendi per viaggiare, che ruolo ha nella tua vita e quali sono gli insegnamenti che ti ha dato lo scoprire il mondo, la gente e le varie abitudini.... 


Si, amo viaggiare, scoprire culture diverse, le meraviglie del mondo e della natura e prediligo il viaggio-avventura, ossia quello zaino in spalla e senza né prenotazioni nè un itinerario ben definito.
Amo sfruttare al meglio tutto il tempo che ho a disposizione per penetrare ogni angolo del paese o dello stato in questione. Prediligo i luoghi rurali e impervi, spostarmi con i mezzi pubblici e gli alberghi con pochi confort, assaporare il cibo dei locali mangiando in tavole calde e mercatini e interagire con la gente del posto. Insomma niente hotel a cinque stelle o ristoranti di lusso.
Viaggiare amplia le prospettive, fa vedere la propria quotidianità in un modo diverso e stare in mezzo alla natura rigenera. Quando ritorno alla vita di tutti i giorni lo faccio arricchita, ebbra di emozioni, meno attaccata al materialismo e ai cliché di una società stereotipata che vive di apparenza e superficialità.

Tu scrivi un certo tipo di racconti che richiedono una forte dote di immaginazione. 
Come ti ispiri? I tuoi personaggi hanno riferimenti a persone reali o inventi tutto con maestria?
Come consiglieresti di “investire” nello studio della sceneggiatura e dell'ispirazione al raccontare cose fantastiche? 


Ho l’abitudine di dividere gli scrittori in due categorie, quelli che urlano e quelli che pensano. Io faccio parte della prima categoria, prettamente emotiva e di getto. Le mie storie hanno un’origine
metempsicotica e animica, amo pensare che sono reminiscenze di vite passate e mondi sconosciuti.
Quando comincio un romanzo non ho in testa nessuna scaletta, né tantomeno so come andrà avanti e come finirà viene man mano da sé, come una essere che si muove e cresce di vita propria.
La creatività è la culla dei demoni interiori, dei desideri, dei sogni, gli scrittori che scrivono usando logica e regole di stesura, o con un soggetto studiato a tavolino in base alla moda del momento, non trasmettono la stessa intensità di coloro che lo fanno con anima e cuore, dando voce al loro istinto, alle loro passioni e sofferenze più profonde. Nelle mie storie i personaggi sono sia inventati che ispirati dalle persone che incontro e alle esperienze che vivo, scrivendo horror-gotici e fantasy c’è dentro una buona dose di immaginazione è in essi sempre presenti ermetici e nascosti significati allegorici nonché simbolismi archetipali.

Passiamo alla tecnologia: che rapporto hai con gli apparecchi tecnologici e soprattutto a come ti approcci ai social network, sono importanti per te? 

Ho un buon rapporto con la tecnologia che, come ogni cosa, ha in sé un lato positivo e uno negativo. I social network e internet danno, se sfruttati in maniera intelligente, la possibilità di arrivare ovunque, di avere visibilità, di mettersi in gioco e avere un contatto diretto con tutto il mondo. Credo che sia molto importante per chi come me sta cercando di emergere, si ha modo di farsi conoscere, di interagire. La tecnologia se usata sapientemente è un mezzo estremamente utile.

Oggi sei una scrittrice all'inseguimento di un sogno, seppur arrivata già concretamente a pubblicare materiale di successo, io vorrei chiederti cosa vuoi fare da grande: che progetti ci riservi per il futuro? 

Sono agli inizi quindi lungi da dire che ho pubblicato materiale di successo, cosa che riservo a grandi scrittori come il mio idolo Stephen King, o la grande Anne Rice. Lascio la sentenza ai miei lettori e se i miei scritti susciteranno in loro le stesse emozioni che ho provato io nel scriverli, sarà la soddisfazione più grande. Al momento ho all’attivo due romanzi, altri due usciranno nel duemilaquindici, sto finendo il quinto e già pensando al sesto oltre che a collaborare con i miei racconti a varie antologie. Sono già soddisfatta quindi e il mio sogno rimane quello di poter scrivere ed essere letta, se poi avrò la fortuna di potermici dedicare a tempo pieno dato il successo dei miei romanzi ben venga.


Concludo con una domanda personale: ritengo che gli scrittori ed i creativi in genere vivano in modo intenso “le fantasie”, ci puoi raccontare quali sono le tue fantasie? Che ruolo occupano all'interno della tua sfera creativa? E' importante avere fantasie per “riuscire”? 

La fantasia è fondamentale e l’unica cosa che può alimentarla è la passione per ciò che si fa. Se si vive di emozioni, di cose semplici amando sé stessi e seguendo con coraggio il proprio istinto la nostra vita non sarà né arida né priva di significato. Coraggio e fiducia in se stessi sono la chiave per uscire dalle gabbie dell’insoddisfazione, figlia della rinuncia ai nostri sogni. In ognuno di noi c’è un talento, atto a canalizzare la fantasia trasmutandola in creatività, porta inconscia col divino, finestra sul nostro mondo interiore. Se non si guarda nel proprio profondo ascoltando i messaggi dell’anima e quindi le nostre “fantasie” si finisce per rincorrere falsi ideali e appagare la scontentezza con futile materialismo.


Per chi volesse seguirti, quali sono i tuoi link? 

Innanzitutto ecco la mia bibliografia aggiornata:
Ha esordito con il romanzo "La luna d'argento" nel maggio 2013, seguito da “Angeli 
neri” nel febbraio 2014 entrambi pubblicati con la casa editrice GDS. Inoltre ha collaborato alle 
antologie “Giù la maschera” con il racconto "L'angelo di zucchero" e in “Angeli contro Demoni” 
con il racconto “Damnatio divinus” pubblicate dalla casa editrice La Mela Avvelenata. 

Pagina facebook dei miei romanzi acquistabili nei migliori siti online in versione digitale e cartacea:

Angeli neri: https://www.facebook.com/pages/Angeli-neri/664914146881069?ref_type=bookmark 
La luna d’argento: https://www.facebook.com/pages/La-luna-dargento/1402341536645579?ref_type=bookmark 
Blog personale: http://giordanaungaro.wordpress.com/

Ecco un breve assaggio delle doti artistiche di Giordana Ungaro, un breve racconto che ha dedicato a tutti i lettori di questo blog

“Come mani zampe” 
di Giordana Ungaro 

Ci sono persone a cui è essenziale spiegarsi, altre a cui non serve farlo, professori che non sanno insegnare, ignoranti che credono di sapere ogni cosa. C’è chi pretende e non dà, chi si lamenta di non avere e non fa nulla per cambiare le cose, chi non sa amare e chi odia senza motivo. Un complicato intrico di emozioni, pensieri, parole, relazioni che spesso sfociano nell’incomprensione reciproca dovuta perlopiù a inezie, illazioni e paure comanda le nostre vite. La semplicità è un vago ricordo infantile, pensieri e istinti dettati dalla verità e dalla naturalezza sono ora inaccessibili e intonsi di graffi e ragionamenti. Complicare diventa un’arte, un bisogno, una ricerca che distoglie dal puro e semplice significato delle cose. Le roviniamo, le travisiamo oppure al contrario, le diamo per scontate. Ci sono occhi crudeli di animi logori e fragili figure che resteranno sempre nell’ombra a guardare da lontano, spettatori e protagonisti in continua ricerca l’uno dell’altro ma ci sono anche occhi buoni. Occhi che non giudicano, guardano, che non sono inquinati né dall’egoismo né dall’invidia. Maestri che non sanno di esserlo perché non insegnano col verbo e hanno come mani zampe e al posto del sorriso il dondolio rapido di una coda, uno sguardo di attesa e fiducia che non è umano nè angelico ma che spezza ogni remora, ogni difesa cade, ogni lucchetto si schiude e tu non puoi fare a meno di amare colui che non vuole nulla da te, che non ti vede bella o brutta, a cui non interessa se vinci o perdi o se sei brillante o se sei solo sua, gli basta che esisti. Non ti lascia, non tradisce ed è leale, capace di attese inimmaginabili e pazienti, colmo di fede e speranza inattaccabili, che non vacillano mai, nate da un’intesa che non ha bisogno di dialoghi e spiegazioni, che non serve alimentare, fatta di complici silenzi e parole brevi. Compagni inseparabili che non dettano regole e ci trotterellano accanto, nel freddo, nel caldo, stanchi o stremati che siano, incuranti e indifferenti alla direzione presa purché sia la nostra. Noi, distratti dalla vita, sostenuti da quella silente devozione impariamo ad amarli, inconsapevoli di farlo.

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